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GIOCHI    e     SUONI          di una Volta......

"SUONI DI LEGNO ( a VERRICUL')- Quello della raganella (VERRICULA) � un suono ben noto in Basilicata. Lo si ode nella Settimana Santa durante le processioni ed in sostituzione dello scampanio che, invece, accoglier�, la resurrezione di Cristo; accompagna pure gli sposi il giorno del matrimonio. La raganella, al di l� dell'uso in queste occasioni rituali, � anche uno strumento molto apprezzato dai bambini per la facilit� con la quale pu� essere adoperato, ma soprattutto per il festoso e gracchiante baccano della sua voce."


TIRO AL BERSAGLIO! ( a CROCCIA) -Per esercitarsi al tiro al bersaglio le armi pi� frequentemente impiegate, ma pure preferite dai ragazzi per la facilit� con cui potevano essere costruite, erano le fionde e le cerbottane, i bersagli invece non sempre potevano considerarsi legittimi: qualche vetro di finestra, qualche lampione, alle volte anche uccellini e gatti hanno fatto le spese della precisione con la quale cacciatori in erba erano capaci di colpire la propria preda"


tiro

carrozze

mazza e pico

fucile di canna

i 5 pret'

Zufoli di Canna

Scaric'a varril'


UNA RUOTA PER GIOCO ( u CIERCH' pa' MANIGLIA) -Forse uno dei giochi che pi� efficacemente simboleggia l'esperienza ludica; non a caso il cerchio � spesso presente nelle vecchie foto di famiglia tenuto in mano da un bambino, od esibito pure da adolescenti e giovanotti che non disdegnavano di usarlo in occasione di scampagnate e piccole competizioni di paese.

Si faceva rotolare sul terreno un cerchio (prevalentemente   cerchioni di bicicletta privati dei raggi). Essa veniva tenuta in equilibrio da un bastone o da un pezzo di ferro Curvato , la cosidetta MANIGLIA  . Si poteva giocare da soli o facendo gare di velocit� con altri.


Gioco della  �STACCIA�. La staccia era un pezzo di mattone o una pietra piatta pi� o meno ben levigato per meglio afferrarlo e lanciarlo.  Ciascun giocatore si disponeva  con la propria   staccia per il lancio ; un altro pezzo di mattone o di pietra ( U ZULL') veniva disposto ad una certa distanza  a modo di Birillo  ponendolo in verticale . Sopra U ZULL si ponevano delle monete , o i tappi delle bibite , o le figurine.   A turno si lanciava la staccia cercando di colpire alla base U ZULL . Si vincevano gli oggetti che, colpito e abbattuto il birillo, si trovavano  vicini alla propria staccia alla distanza massima di un palmo .


"CINQUE SASSOLINI ( i CINQUe PRETe) -Ciottoli levigati dall'acqua di un fiume, scabri frammenti di piastrelle, sassolini raccolti lungo la strada, per dar vita ad un gioco antico e diffusissimo, praticato anche in tutta la Basilicata, con diverse denominazioni e varianti. Cinque pietre che con abilit� di giocoliere debbono essere lanciate in aria ed in aria riprese al volo, una per volta o tutte assieme, che si deve anche cercare di far passare sotto un arco formato da indice e pollice o da indice e medio della mano sinistra appoggiata in terra.

" alcune regole del gioco": il primo giocatore, seduto per terra, con una mano lancia un sassolino in aria e con la stessa mano ne raccoglie un altro poi afferrra quello lanciato in aria prima che cada a terra e lo mette da parte; ripete gli stessi gesti con gli altri tre sassolini. Inizia poi il secondo giro: ad ogni lancio si raccolgono due sassolini alla volta. Al terzo giro si raccolgono tre sassolini al primo lancio ed uno solo al secondo. Al quarto giro si lancia un sassolino e si raccolgono quattro sassolini contemporaneamente. Al quinto giro si lanciano in aria tutti cinque i sassolini e si devono riprendere sul dorso teso della mano. Quando si sbaglia a raccogliere i sassolini in aria o in terra si passa il gioco ad altro giocatore. Vince chi riesce a completare il gioco senza mai sbagliare.


U' SCARiCAVARRiLe -A questo gioco prendevano parte  pi� giocatori. Chi iniziava doveva appoggiarsi e tenersi a un palo , a un albero, o a un muro,  mentre gli altri dovevano saltargli sulla schiena.  I partecipanti si dovevano dividere in uguale numero tra chi formava l�"asina" e chi saliva sulla loro schiena. Quando tutti erano saliti  bisognava resistere per un determinato tempo , se  qualcuno tra quelli sopra perdeva l�equilibrio e cadeva, i ruoli venivano invertiti.


A CAMPAN' - Il gioco della campana era uno dei pi� popolari e diffusi fra i ragazzi dell�antica Roma - lo chiamavano gioco del cl�udus, cio� gioco dello zoppo .Lo schema del gioco della Campana � stato rinvenuto su un marciapiede del Foro romano. Per giocare occorreva un legnetto per tracciare lo schema sul terreno o un gesso per disegnarlo sul marciapiede; un ciottolo, o un pezzetto dl legno per giocatore da utilizzare come "piastrella".


UNO SI MONTA . Questo gioco era molto diffuso e si praticava facilmente . Il primo giocatore si chinava incurvando la schiena e aspettava che a turno gli altri  ragazzi lo saltessero e quindi si disponevano per essere saltati pronunciando un comando . Se durante il salto si casca per terra o si salta male o non si salta proprio il giocatore va sotto. Chi dimentica di pronunciare il comando va sotto . Le frasi iniziali (I comandi) da pronunciare e le azioni da eseguire durante i salti erano le seguenti:

1 - UNO si Monta (salto semplice)- 2 - DUE Buoi (salto semplice) - 3 - TRE la figlia del re (bisogna fermarsi dove si atterra, un leggero spostamento sa si che si vada sotto ) - 4 - QUATTRO Batti le mani (salto semplice e in volo battere le mani )- 5 - CINQUE Pugni Forti (saltando si colpisce la schiena a pugni chiusi )- 6 - SEI Piedi Incrociati  ( si deve atterrare con i piedi incrociati), - 7 - SETTE Tiroletta (si deve colpire con il tacco chi sta sotto)


Il gioco del NOX . L�osso chiamato �astragalo� trae il suo nome dal greco astragalos , = dado, proprio come il caratteristico cubetto del gioco dei dadi. Ed era proprio quest�osso, che proviene dalle articolazioni del capretto,  ad essere  utilizzato per questo tipo di gioco. L'osso si presenta infatti come un dato a quattro facce , delle quali due piu' orizzontali e due piu' verticali . Ogni  faccia possedeva un proprio valore (le verticali COMANDO e FAZZOLETTO , le orizzontali MAZZATE e CAPODICIUCCIO). La combinazione pi� ambita era il colpo del COMANDO , che permetteva a chi lo eseguiva di comandare il gioco e di decidere il numero delle Mazzate da infliggere agli altri giocatori . Il colpo del FAZZOLETTO designava il MAZZIERE , che armato di un fazzoletto adeguatamente rinforzato colpiva  i giocatori cui toccava la penitenza sul palmo della mano aperta. Il colpo MAZZATE individuava il giocatore cui toccava la penitenza , mentre il colpo CAPODICIUCCIO garantiva l'immunita' , in quanto con chi ha la testa dura come l'asino non si ricava nulla neanche con le botte.


La maggior parte dei giochi di una volta  si svolgevano all�aria aperta, erano passatempi semplici, salutari e adatti alla vita. I momenti da dedicare al gioco erano  pochi ma, quando questo accadeva, giocavano tutti, grandi e piccini, e non mancavano gli spettatori che assistevano alle prove. I giochi erano basati sulla destrezza, sull�agilit�, sulla velocit�, sulla coordinazione ma principalmente sulla forza fisica. A volte diventavano violenti ed aggressivi perch�, in parte, rispecchiavano i comportamenti sociali del tempo.  Era considerato importante lo stare insieme, anche i momenti di lavoro si trasformavano in occasione di socializzazione. La persona allora era al centro della societ� e il gioco era di tipo collettivo-creativo e ad alto contenuto sociale. Per una  esauriente descrizione dei giochi di una volta si puo' consultare  la pagina https://www.coriglianocal.it/


ultimo aggiornamento: 25/03/2022- Copyright � 2006 BaRo