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DOCUMENTO PRELIMINARE PROGRAMMATICO
SCHEDA PROGETTO
P3
24. Riflessioni , aggiunte , note
e conclusioni .
Il
progetto
P3
, RECUPERO e RIVITALIZZAZIONE DEL CENTRO URBANO avrebbe
dovuto chiamarsi piu’ propriamente e semplicemente
“IL MEDAGLIONE “.
Il maresciallo, comandante la Stazione dei Carabinieri del
paese, cangiando il foglio del calendario, come
faciva ogni matina appena trasuto nel suo
ufficio, vitti che era il nove di giugno, vale a
dire che mancavano quattro giorni all’onomastico di Tonino,
il suo unico fratello, emigrante a Torino e patre di
tre figli. Doviva provvidire subito, prima che qualche
facenna improvisa gli faciva passare la cosa di mente.
Avvertì il piantone che nisciva e che sarebbe tornato
passata una mezzorata . Andò da Cenzina, la tabaccara e
sciglì una delle cinque cartoline postali, leggermente
ingiallute, che da anni raffiguravano il paìsi da
diverse angolature. A vederlo in cartolina e dall'alto,
come aviva fatto il fotografo, il paese pariva un paìsi
grazioso, da vacanza estiva: la disposizione delle
case,
dava all'abitato una forma allungata di barca, con la prua
stritta e fina verso i vauzi e la poppa chiatta e larga
verso il Rione alto una barca assurdamente arenata supra
una collina verde di boschi e di pascoli.
D'inverno però la situazione cangiava, la nivi ci mittiva
niente a cummigliare, a seppellire case, arboli, strate
sutta a un bianco uniforme, mentre un vento gelido e crudele
impoppava dalla Madonna delle Stella per giorni e giorni.
Ma il
paìsi non si racchiudeva tutto in quelle casuzze fotografate
nella cartolina, si espandeva per chilometri attraverso rade
abitazioni sperse al limite dell’abitato, sui costoni della
collina . Una volta era stato costretto, per effettuare un
soccorso , ad acchianare fino a una casupola in via Ettore
e ancora arricordava la jeep che non andava più né avanti
né indietro, bloccata da un mare di nivi, la lunga marcia
tutta in salita, il friddo che spurtusava le ossa a malgrado
che il corpo era in movimento e faticava. Fortuna che i
paisani erano pirsone a posto, quiete, forse tanticchia
troppo litigiose tra di loro. Si dice che la genti di
montagna è di scarsa parola, non ama dare cunfidenza agli
stranei. Curiosamente però con lui, che straneo lo era di
certo, i paesani parlavano, e come! E quella confidenza,
della quale giustamente tra sé si gloriava, se l'era
guadagnata, come dire, sul campo. In cinco anni che si
trovava lì era arrinisciuto a sapiri quasi tutto di tutti,
intervenendo in questioni, liti, dispute che gli vinivano
presentate in forma non ufficiale per aviri un parere, un
giudizio, un orientamento. Mettere il buono: ossia dire la
parola giusta, pacificare, risolvere, appianare, fare in
modo che la bilancia non penda troppo da una parte o
dall'altra.
«Ecco perché si chiama Stazione!» si disse un giorno che nel
suo ufficio erano trasute e nisciute, proprio come in una
stazione ferroviaria, una decina di persone per domandargli
consigli, pareri, istruzioni su come comportarsi.
Scrisse la cartolina, l'impostò nella buca allato alla
tabaccheria, si diresse all'edicola. L'edicolante, aviva già
pronto il quotidiano regionale che lui era solito accattare.
Ebbe un intuizione improvvisa e chiese all’edicolante di
mostrargli tutti e dieci i giornali che quotidianamente gli
arrivano. Questi lo guardo’ strammato per l’insolita
richiesta , e senza proferire parola glieli mostro’. Sopra
uno di quei quotidiani il Maresciallo attrovo’ quello che
cercava: una fotografia , bastevolmente grande, del nuovo
Presidente della Repubblica , Napolitano, nominato piu’ di
un mese prima . Tornato in ufficio ritaglio’ la fotografia e
la mise al posto di quella di Ciampi , il Presidente
precedente. Prima che gli arrivava la foto ufficiale
chissa’ quanto tempo sarebbe passato e mantenere la foto
scaduta non gli pareva una cosa giusta. Era fatto cosi’,
un uomo preciso al quale piaceva che tutto stava al posto
indovi doveva stare .
Liberamente
tratto, modificato ed adattato dal romanzo “il Medaglione ”
di Andrea Camilleri, il testo che precede raffigura una
scena di vita quotidiana che ben si adatta a questo piccolo
comune interno della Basilicata. Il progetto P3 si propone
di rivitalizzare e l’abitato con l’intento di uniformare le
due facce della medesima medaglia (GALLICCHIO) affinche’ la
vivibilita’ del paese sia degna sia d’estate che d’inverno ..
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