Gallicchio in Web

    (3)  CENNI DI STORIA

 
 
 

Cenni di storia  Situazione nel medioevo Signori (1) Signori  (2) Signori  (3) I Normanni in Basilicata(1) I Normanni in Basilicata(2)

 Signori di Gallicchio, Missanello e Castiglione...(1)  

 

Ma, chi erano questi Normanni per chi non lo sapesse Normanno  deriva da Nort-man uomo del Nord  ossia della Scandinavia e della Danimarca, prevalentemente Norvegesi e Danesi, detti anche Vichínchi  per la loro indole e mente marinara e guerriera. Avventurieri e predoni d'istinto, dall'inizio si diedero ad incursioni , saccheggi e razzie, lungo le coste dei Mari e dovunque sbarcavano seminavano terrore. Venuti man mano a contatto con i popoli civili romano-germanici si dirozzarono e si convertirono al Cristianesimo  divenendo imperterriti e strenui difensori della fede , prendendo parte alle Crociate, e quindi , uomini di valore e d’onore.   Di tale stampo furono i primi Signori di Gallicchio, Missanello e Castiglione , e la prima famiglia  si denominò MISSANELLO  o "MESSANELLO" ' dal nome del paese toccatole in sorte, che fu, appunto, Missanello, probabilmente ai primi vagitì della sua esistenza, ossia in occasione della seconda e definitiva ondata della conquista dell'Italia Meridionale. Capostipite di questa nobilissima famiglia di cavalieri normanni fu proprio quell'OSMONDO (o Osmundo), primo Signore di Missanello, marito di Oltrada, che fece costruire a proprie spese, nel 1071, la Chiesa e la Badia di S. Stefano, in Marsico Nuovo, e la donò, poi, al Vescovo di quella città. Di lui non sappiamo altro, tranne che gli successe GUGLIELMO, suo primogenito, e poi il figlio di questi, ALESSANDRO, al quale più tardi subentrò il fratello di quest'ultimo, GUGLIELMO, uno dei Baroni che diedero soccorso per la conquista della Terra Santa . Quinto Signore di Missanello fu RUGGIERO, sposo di Sibilla, Signora di CASTIGLIANA, la quale nel 1238 ottenne dall'imperatore Federico II il Regío assenso di posser obbligar la sua Terra di Castigliana (l'attuale CASTIGLIONE) per le doti di sua figlia, della quale non ci è dato sapere iI nome. A Ruggiero successe suo figlio LAMBERTO, Cavaliere di molto valore e di somma prudenza, iI quale col proprio valore divenne anche Signore di Gorgoglione, Cirigliano e Petradacíno.  Devotìssimo al Re, Carlo II, ottenne per servizi resìgli e danni bellici subiti,la restituzione delle Collette, ed altre imposizioni fiscali. . .  Sposò Stefania di Buczano, che gli generò Angelo, Filippo, Bertoldo e Sibilla. A Lamberto successe suo figlìo ANGELO, sposo di Maria Pipino, figlia del Cavalier Giovanni Pipino, Consigliere del Re Carlo II, Capitano generale del suo esercito contro Saraceni, Maestro Ratíonale della Gran Corte, Offiziale di quei tempi di suprema dignità". Dalla loro unione, vennero alla luce Bertoldo e Americo. Venuto a mancare nel 1308, Angelo lasciò a Maria sua moglie  la Terra di Gorgoglione. In seguito  le terre furono ereditate da BERTOLDO, padre, a sua volta, dì Giacomo, Silvestro e Giovanna, sposa del Barone Cavalier Giovanni di Trentenaria,nonche’ sposa, in seconde nozze, del nobile salernitano Nicola Ruggiero. Successore di Bertoldo Missanello fu GIACOMO,Cavaliere anch’egli di non picciol valore, e di grandissima stima appresso del Re Ladislao da cui fu cínto Cavaliere, ed eletto per suo intimo consigliere. Da sua moglie BERARDA DA SANFRAMUNDO gli nacquero Nicolò, Maria e Adriana. Il Successore fu NICOLO' MISSANELLO, il quale alle suddette terre aggiunse, nel 1364, anche la Terra di Lateana, sita parimenti in Basilìcata, conprandola da Ugone e Tommaso Sanseverino fratellì, zii, e Balij  di Venceslao Severíno Conte dì Tricarico e di Chiaramente., il quale nel 1372 si benignò ratificare e confermare detta compra, mentre la Regina Giovanna I ne diede il Regioassenso ­il 23 agosto 1372. Sposò ROBERTA Di MONTEFALCIONE, figlia del Cavalier Ríccardo, e di Ciancia d'Aquino, da cui nacquero Giacomo, Antonello, Bertoldo e Salvatore. Nicolò ebbe per successore il figlio GIACOMO, che Succeduto allo stato paterno, l'avanzò ancora egli, ad esempio del padre, aggiungendovi le TERRE DI GALLICCHIO E DI CASTELLONE (leggi: Castiglione) della già detta Provincia di Basílícata.  Fu altresì Cavaliere e carissimo al Re Ladislao. Trovasi questo tra i Baroní, che intervennero nel Parlamento generale tenuto da Re Alfonso I d'Aragona dopo la conquista del Regno, ove si fece  giurare per successore del Re Ferdinando, Duca di Calabria, suo figliuolo bastardo. Tolse per moglie ROMANDINA DI CASTROCUCCO, d'antichi Baroní di Castrocucco, e di Albidona, che gli partorì, per quanto sappiamo, Ruggiero e Giovanna, ammogliata con Francesco Alterisío, figliuolo di Cobutio, dei Signori della Battaglia, e di Tortorella". RUGGIERO,secondo di questo nome nella famiglia, rimase, dopo la morte del padre, ancora esso Signor di Missanello, di Gallicchio, di Castellone, ed altre castella de' suoi maggiori, e di suo acquisto fu altresì Signore di Ruote in Basilicata, e si mantenne con molta reputazione e stima appresso tutti. Si maritò con GIACOMA  DI MORRA, da cui gli nacquero molti figliuoli, quasi  tutti morirono in giovanile età, sopravisse solo MASELLA, la quale rimasta erede e Signora non solo di Missanello, di Gallicchio, e di altri feudi, ma anche di una starza di moia duecento nelle pertinenze  di Aversa, e di altri beni burgensatíci di non pícciola rendita. Masella  fu ísposata con ANTONELLO GATTOLA. Da questa unione nacque Francesca  che rimasta  altresì erede, fu collocata in matrimonio con FILIPPO COPPOLA dell'istessa Piazza di Portanova, figliolo di Francesco, Conte di Sarno, di Cariati, e grande Ammirante del Regno, a cui portò in dote il già detto stato di Míssanello, e da essi derivarono i Marchesi di Míssanello, e i Príncipi di Gallicchio. Dopo la  morte di Antonello, di nuovo si sposò MASELLA co' TRAIANO PAPPACODA, da cui par che nascesse BALDASSARRE, Signore della Città di Lacedonía. Giungiamo così al 1480, quando dovette aver luogo la catastrofe di Gallicchio per mezzo dei Turchi. Per quanto riguarda la famiglia Pappacoda, apprendiamo ancora che, nel 1495, il Re Ferdinando d'Aragona tolse i feudi di Gallicchio e Missaneilo a Traiano, che gli si era ribellato, e li affidò a Baldassare, suo figlio .Inoltre, durante il lungo periodo dei due Pappacoda (1485-1562), i suddetti feudi vennero censiti per ben tre volte ed in particolare nel 1545 Misanello registra 117 famiglie e Gallicchio appena 32; mentre nel 1561, Missanello enumera 183 fuochi mentre Gallicchio raggiunge il numero di 40 .<<segue>>

Ultimo aggiornamento 05/09/2009                                                                   home