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    (6)  CENNI DI STORIA

 
 
 

Cenni di storia  Situazione nel medioevo Signori (1) Signori  (2) Signori  (3) I Normanni in Basilicata(1) I Normanni in Basilicata(2)

I Normanni in Basilicata  (1)

 

I Normanni sono presenti in Basilicata, nella Contea di Melfi fin dal 1043 con Guglielmo d'Altavilla; alla sua morte i figli, Ruggero e Roberto, detto il Guiscardo, ne accrebbero il dominio, il primo a sud fino in Sicilia, il secondo estendendosi verso nord. Nel 1101 a Ruggero I successe Ruggero II (1101-1154) che riuni’ i vari territori e si fece incoronare a Palermo re di Sicilia e di Puglia. Era rappresentato in ogni regione dai Camerari che esercitavano il potere finanziario e civile, e dai Giustizieri che amministravano la giustizia. Il Re, secondo il sistema feudale importato dalla Francia, concesse in vassallaggio, dietro giuramento di fedeltà, molte terre a militari e a ecclesiastici. In base al valore del feudo, la cui rendita non doveva essere inferiore a venti once d'oro, veniva stabilito anche la prestazione di una data quantità di militi". Per rendere l'amministrazione statale più efficiente nel 1150 vennero istituiti i Defetari (registri amministrativi) in cui furono. annotati e descritti i singoli feudi e i servitia gravanti su di essi. Sulla base di questi dati fu possibile suddividere il regno in Comestabulie (circoscrizioni territoriali), ciascuna delle quali comprendeva una o più contee. Il Re, Guglielmo il Buono (1166-1189), dispose la revisione delle rendite dei singoli feudi e l'aumento del servitium militum a lui dovuto da parte dei feudatari. Dai nuovi Defetari furono tratti dati e notizie poi trascritti nel CATALOGUS BARONUM NEAPOLITANO che  fornisce, in parte, i nomi dei feudi esistenti in Basilicata nel sec. XII, la loro consistenza economica e il Barone che ne era il possessore . Nella Contea di Tricarico, inclusa nel Principato di Taranto, retta da Ruggero Sanseverino, successo al Conte Goffredo nel 1147, tra i feudi dipendenti dalla Curia Regis risultò tra gli altri anche Galichio o Gablichio  in feudato e concesso alla famiglia Messanello . Il viaggiatore geografo musulmano EDRISI descrive nel XII secolo ( al tempo di Ruggero II)  un tracciato della Basilicata che testimonia l'esistenza degli attuali villaggi: scrive infatti " Da Sant'Arcangelo a Roccanova SEI MIGLIA, a CENISE ,verso destra DODICI, passando il fiume Agri, da Sant'Arcangelo al munitissimo Castel Missanello SEI MIGLIA, per GABLICHIO DUE MIGLIA, per San Martino d'AGRI,SEI MIGLIA ecc."         Dal matrimonio di Costanza d'Altavilla, ultima erede normanna, con Enrico IV di Svevia, nacque nel 1195 Federico. Egli, alla morte di  Enrico e di Costanza, fu posto sotto la tutela del Papa e del Consiglio Regio e soltanto nel 1208 riusci’  ad ereditare il trono.       Dopo alterne vicende politiche e militari, vari contrasti con i feudatari  e con il Papa, pacificato finalmente il regno, nel 1220 Federico venne incoronato imperatore dal Papa Onorio III; nel 1231 emano’ le Melfitane Costitutiones Regni Siciliae, con esse lo stato feudale normanno fu trasformato in una monarchia assoluta affermando su tutti, Papato compreso, l'eguaglíanza della legge. 

Federico II ben consapevole  dell'importanza delle opere di difesa, nominò Guidone di Guasto Provveditor Castrorum della Terra di Bari, della Terra d'Otranto e di Basilicata ed emano’ disposizioni sulla manutenzione dei castelli cui le popolazioni interessate erano tenute a provvedere. Alla morte di Federico II (1250) seguì un periodo di gravi contrasti politici.        Corrado, legittimo successore, impegnato a difendere il trono in Germania, lasciò la reggenza dei territori dell'Italia meridionale al fratellastro  Manfredi. Questi, alla morte del fratello, regnò dapprima in nome di Corradino, legittimo erede; in seguito dopo aver fatto diffondere la falsa notizia della morte del sovrano si fece incoronare (1258) re di Puglia  e di Sicilia. Il Papato, da parte sua, reclamava il regno di Sicilia come feudo pontificio, non potendolo conquistare direttamente sollecito’ Carlo d'Angio’, signore di Provenza, ad accettare l'investitura papale del regno.        

Carlo il 6 gennaio 1266 venne incoronato re; il 26 dello stesso mese sconfisse a Benevento Manfredi che trovò la morte in battaglia; tale evento determinò la fine della monarchia fondata da Federico II. Carlo d'Angiò (1266-1285) il 22 aprile 1266 giunse in Basilicata, a Lagopesole; pretese che le popolazioni meridionali non solo compensassero coloro che lo avevano seguito, ma tacitassero anche i suoi creditori. Dichiarò nulle e prive di ogni effetto giuridico tutte le donazioni, le concessioni, le locazioni, fatte da Federico II, e  dopo il 7 luglio 1245 e dai suoi figli, Corrado e Manfredi, ad eccezione di quelle da lui confermate . Corradino di Svevia, nel frattempo, decise di scendere nell'Italia meridionale per rivendicare i suoi diritti; a tale notizia la fazione ghibellina, che già aveva appoggiato Manfredi, si riorganizzò e cominciarono a serpeggiare i primi sintomi della rivolta. Gli uomini piu’ qualificati della regione quali i Conti di Potenza, di Tricarico, di Rivello e molti altri si schierarono contro l'Angioino. Anche nel cuore della Basilicata montana operavano gruppi  di ghibellini. 

La rivolta falli’, Corradino fu sconfitto a Tagliacozzo il 23 agosto 1268 e messo a morte sulla piazza del Mercato di Napoli. Carlo puni’ i conti ribelli e i loro sostenitori ordinando la distruzione di Potenza. <segue>

Ultimo aggiornamento 05/09/2009                                                                   home