Toponomastica di Gallicchio                       

Comune di Bologna
Istituto di Scuola media 
sezione di Gallicchio
Via Martiri d'Ungheria,3
85010 Gallicchio
tel 0971752083

Classe III G 
anno scolastico 2002/2003

Progetto "Conoscenza e valorizzazione del tuo paese"

Docente di lettere:
Ins. Domenica Vita 

Alunni :
Balzano Filippo 
Balzano Gianluigi
Balzano Luigi
Durante Antonia 
Giordano Alessio
Montano Domenico
Montemurro Gabriele
Natalina Giammarco 
Robilotta Cristian
Sinisgalli Davide
Sinisgalli Giovanni
Sinisgalli Massimiliano 
Vicino Francesco
Vilella  Lucia 

collaboratori:
ins.Francesco Lotito
ins.Francesco Ricciardi

 

 

 Gallicchio in Web

Vico Attolini 

Don Giovanni Attolini    - Si chiamava Don Giovanni; suo padre Don Stefano, aveva sposato Donna Carolina dalla dalla quale in dote aveva ottenuto il titolo o meglio i titoli di Barone di Gallicchio e Marchese di Missanello. D. Carolina era stata tenuta al battesimo dai padrini Re Ferdinando di Borbone e dalla Regina sua moglie. Dal matrimonio con D. Stefano aveva avuto due figli D. Giovanni e D. Regina. Viveva sempre a Napoli e vi restò fino al 1860, meno qualche volta che in estate andava col marito a Gallicchio. D. Giovanni Amava molto sua madre, anzi stravedeva per lei e dopo la morte del padre nel 1848, ottenuto il permesso reale, si era ritirato a Gallicchio per sorvegliare la sua proprietà immensa. Fino alla morte di don Stefano erano stati amministrati da agenti o fattori, che si erano arricchiti e al barone davano miserie. Don Giovanni volle veder da se. Dal matrimonio dei suoceri si erano avuti diversi figli ma dopo pochi mesi morivano. Don Giovanni, d'accordo con la moglie e con la madre, fece voto di allevare una ragazza esposta, la prima che sarebbe venuta. Il Barone passava le sue giornate a sorvegliare i lavori, aiutato da alcuni guardiani. Dopo l'unita del regno d'Italia, don Giovanni non aveva mai voluto accettare di essere eletto sindaco, dicendo che aveva da badare a molte faccende per potersi mettere d'avanti quest'altra davanti o a quest'altra responsabilita sulle spalle. "Il barone era buono, buono quanto mai,era il padre di tutti. Se qualche volta doveva dimostrarsi severo per furti, o guasti nelle campagne, a lui bastava far mettere solo un po' di tremarella, condonava tutto. Il mercoledì e il sabato aveva ordinato di dare l'elemosina a tutti i poveri che si presentassero. Fu l'ultimo barone di Gallicchio.

 

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