Toponomastica di Gallicchio                       

Comune di Bologna
Istituto di Scuola media 
sezione di Gallicchio
Via Martiri d'Ungheria,3
85010 Gallicchio
tel 0971752083

Classe III G 
anno scolastico 2002/2003

Progetto "Conoscenza e valorizzazione del tuo paese"

Docente di lettere:
Ins. Domenica Vita 

Alunni :
Balzano Filippo 
Balzano Gianluigi
Balzano Luigi
Durante Antonia 
Giordano Alessio
Montano Domenico
Montemurro Gabriele
Natalina Giammarco 
Robilotta Cristian
Sinisgalli Davide
Sinisgalli Giovanni
Sinisgalli Massimiliano 
Vicino Francesco
Vilella  Lucia 

collaboratori:
ins.Francesco Lotito
ins.Francesco Ricciardi

 

 

 Gallicchio in Web

Via Ettore

Poiché il nome di Ettore compare per la prima volta nel 1865 si può ipotizzare che  derivi dal "prode Ettore"(Iliade e Odissea) oppure sia di origine prediale. 

Ettore

 

Principe di Troia, figlio del re Priamo. Bisognerebbe intitolargli una via come "eroe della Resistenza": i Troiani resistettero per dieci lunghi anni all'assedio dei Greci e alle feroci battaglie che con essi dovettero ingaggiare. Ettore è il simbolo di questa strenua resistenza; egli lotta in difesa della sua città, della sua gente, della moglie e del figlio; e, a differenza di Achille, non ha nelle vene sangue divino: se la deve cavare da solo, col coraggio, il valore, gli smarrimenti e le paure di un semplice eroe mortale. E soccomberà, alla fine, ucciso da Achille, perché il Fato ha stabilito che contro l'eroe greco nulla e nessuno potrà prevalere.

Nello scontro finale, quello che deciderà delle sorti di Troia, e quando ormai i resti del suo combattivo esercito ha già cercato riparo entro le mura, Ettore rimane per ultimo e solo ad aspettare il nemico. Al comparire di Achille, Ettore fugge: è paura, come fa intendere Omero? consapevolezza che contro quel greco invulnerabile e protetto dagli dèi a nulla può valere la sua audacia? o è una tattica per sfiancare la resistenza dell'avversario? Achille lo insegue con forsennata tenacia e insieme percorrono per tre volte le mura della città; finché Atena, la dea nemica, appare a Ettore: lo esorta a fermarsi e a combattere promettendogli il suo aiuto.  E' la fine. Ettore accetta il combattimento fronteggiando l'invincibile Achéo; ma Atena scompare alla sua vista e l'eroe capisce che la sua ultima ora è arrivata. Sull'Olimpo, Zeus ha pesato sulla bilancia del Destino la sorte dei due avversari, e il piatto su cui c'è quella di Ettore è sceso verso il regno dei Morti. Anche Apollo abbandona l'eroe, e Achille gli sferra il colpo finale.

Lo scempio del suo cadavere fu efferato. Il Greco gli forò le caviglie e vi fece passare corregge di cuoio che attaccò al suo carro. Sotto gli occhi dei vincitori e dei vinti, il corpo senza vita del difensore di Troia venne trascinato dai veloci cavalli sull'impervio terreno lungo le mura. Solo alle implorazioni del vecchio Priamo, il re padre di Ettore, Achille s'indusse a restituirgli le spoglie del figlio. La moglie Andromaca finirà schiava e concubina del figlio di Achille, e il figlioletto Astianatte barbaramente precipitato dalle mura della città. 

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