Ettore
Principe
di Troia, figlio del re Priamo. Bisognerebbe intitolargli una via
come "eroe della Resistenza": i Troiani resistettero per
dieci lunghi anni all'assedio dei Greci e alle feroci battaglie che
con essi dovettero ingaggiare. Ettore
è il simbolo di questa strenua resistenza; egli lotta in difesa
della sua città, della sua gente, della moglie e del figlio; e, a
differenza di Achille, non ha nelle vene sangue divino: se la deve
cavare da solo, col coraggio, il valore, gli smarrimenti e le paure
di un semplice eroe mortale. E soccomberà, alla fine, ucciso da
Achille, perché il Fato ha stabilito che contro l'eroe greco nulla
e nessuno potrà prevalere.
Nello
scontro finale, quello che deciderà delle sorti di Troia, e quando
ormai i resti del suo combattivo esercito ha già cercato riparo
entro le mura, Ettore rimane per ultimo e solo ad aspettare il
nemico. Al comparire di Achille, Ettore fugge: è paura, come fa
intendere Omero? consapevolezza che contro quel greco invulnerabile
e protetto dagli dèi a nulla può valere la sua audacia? o è una
tattica per sfiancare la resistenza dell'avversario? Achille lo
insegue con forsennata tenacia e insieme percorrono per tre volte le
mura della città; finché Atena, la dea nemica, appare a Ettore: lo
esorta a fermarsi e a combattere promettendogli il suo aiuto.
E' la fine. Ettore accetta il combattimento fronteggiando
l'invincibile Achéo; ma Atena scompare alla sua vista e l'eroe
capisce che la sua ultima ora è arrivata. Sull'Olimpo, Zeus ha
pesato sulla bilancia del Destino la sorte dei due avversari, e il
piatto su cui c'è quella di Ettore è sceso verso il regno dei
Morti. Anche Apollo abbandona l'eroe, e Achille gli sferra il colpo
finale.
Lo
scempio del suo cadavere fu efferato. Il Greco gli forò le caviglie
e vi fece passare corregge di cuoio che attaccò al suo carro. Sotto
gli occhi dei vincitori e dei vinti, il corpo senza vita del
difensore di Troia venne trascinato dai veloci cavalli sull'impervio
terreno lungo le mura. Solo alle implorazioni del vecchio Priamo, il
re padre di Ettore, Achille s'indusse a restituirgli le spoglie del
figlio. La moglie Andromaca finirà schiava e concubina del figlio
di Achille, e il figlioletto Astianatte barbaramente precipitato
dalle mura della città.