Toponomastica di Gallicchio                       

Comune di Bologna
Istituto di Scuola media 
sezione di Gallicchio
Via Martiri d'Ungheria,3
85010 Gallicchio
tel 0971752083

Classe III G 
anno scolastico 2002/2003

Progetto "Conoscenza e valorizzazione del tuo paese"

Docente di lettere:
Ins. Domenica Vita 

Alunni :
Balzano Filippo 
Balzano Gianluigi
Balzano Luigi
Durante Antonia 
Giordano Alessio
Montano Domenico
Montemurro Gabriele
Natalina Giammarco 
Robilotta Cristian
Sinisgalli Davide
Sinisgalli Giovanni
Sinisgalli Massimiliano 
Vicino Francesco
Vilella  Lucia 

collaboratori:
ins.Francesco Lotito
ins.Francesco Ricciardi

 Gallicchio in Web

Viale Gramsci 

Gramsci Antonio  -   nato a Cagliari nel 1891 fu un uomo politico italiano e teorico marxista,fu uno dei fondatori del Partito Comunista italiano. Iscrittosi al Partito socialista nei 1916 divenne giornalista dell' "Avanti",il quotidiano del partito,e successivamente,assieme a Palmiro Togliatti,Umberto Terracini e altri militanti,fondò il settimanale culturale,l' "Ordine Nuovo" . nel 1919,indirizzato alla classe operaia e vicino alle posizioni dell'internazionale comunista. Segretario del Partito Comunista italiano dal 1926 e sostenuto oppositore dei Fascismo,Antonio Gramsci nel 1928 fu condannato a vent'anni di carcere dal tribunale speciale del regime.Durante la detenzione compose i suoi scritti maggiori.fra cui quelli raccolti e pubblicati nel dopoguerra sotto il titolo Quaderni de! Carcere .testimonianza di acume critico e rigore intellettuale

Gramsci fu pensatore e uomo politico italiano, nacque ad Ales, vicino ad Oristano in Sardegna, nel 1891 e morì a Roma nel 1937. Di modesta famiglia, compiuti gli studi liceali a Cagliari, si iscrisse nel 1911 alla facoltà di lettere di Torino, dove seguì le lezioni di Luigi Einaudi. Contemporaneamente si iscrisse al Partito Socialista, di cui divenne segretario della locale federazione nel 1917, e collaborò a "Il grido del popolo" e, dal 1916, all' "Avanti!" soprattutto come critico teatrale. Schieratosi a favore della linea di Lenin, insieme con Togliatti, fondò il settimanale "Ordine nuovo", a sostegno della strategia dei consigli di fabbrica, organismi di autodecisione proletaria che, in caso di situazione rivoluzionaria, avrebbero dovuto assumere il ruolo dei Soviet. L'insuccesso di tali organismi, in occasione dello sciopero generale e dell'occupazione problema della creazione di un partito rivoluzionario all'avanguardia del proletariato. Dalla scissione del gruppo gramsciano di Ordine nuovo e del gruppo bordighiano del Soviet dal Partito Socialista nacque a Livorno, nel 1921, il Partito Comunista d'Italia (aderente alla III Internazionale).Dopo un soggiorno a Vienna nel 1923, per conto dell'Internazionale, Gramsci, eletto deputato, rientrò nel 1924 in Italia dove condusse una strenua lotta contro il fascismo e, contemporaneamente, con l'appoggio dell'Internazionale, rafforzò la posizione del proprio gruppo all'interno del partito, conquistandone definitivamente la dirigenza al Congresso di Lione del 1926. Ma lo scioglimento di tutti i partiti e la rigida applicazione delle leggi eccezionali fasciste lo portarono, lo stesso anno, all'arresto. Condannato al confino a Ustica, venne poi deferito al Tribunale Speciale che lo condannò a 20 anni e 4 mesi di reclusione. Tuttavia, nonostante i disagi e le privazioni sofferte nella casa e il precario stato di salute, Gramsci rifiutò di inoltrare domanda di grazia, concentrandosi in un'attività di elaborazione teorica dei principi del marxismo. Nel 1934 le pressioni di un comitato internazionale antifascista indussero il governo fascista a trasferire Gramsci al carcere-ospedale di Formia e poi in clinica a Roma, dove morì. Il suo pensiero, dove ideologia, filosofia e prassi politica trovavano una profonda unità, era volto verso la comprensione della reale situazione italiana dell'epoca e verso la possibilità di trasformarla in senso socialista. Gramsci considerava il fascismo come punto massimo di crisi della società borghese. La valorizzazione del concetto di cultura, non più vista come fatto aristocratico, ma come mezzo per acquistare consapevolezza della realtà, portò Gramsci a elaborare la nozione di "organizzazione della cultura" che metteva in luce la necessità di esplicare rapporti profondi fra organizzazione economico-sociale e visione del mondo, fra lotta di classe e scoperta scientifica e artistica.In campo estetico-letterario, la tesi centrale di Gramsci è stata l'affermazione del nesso inscindibile che deve unire lo scrittore al popolo, delle cui esigenze materiali e spirituali egli deve farsi interprete.La letteratura, secondo Gramsci, avrebbe dovuto essere nazionale-popolare. In questa prospettiva si colloca l'auspicato ritorno a De Sanctis, che Gramsci considerava come il più valido esponente della cultura della borghesia nazionale nella sua fase progressiva, mentre Croce ne rappresentava la fase difensiva e conservatrice. Le opere più importanti di Gramsci furono "le lettere dal carcere", uno dei più splendidi e commoventi epistolari della nostra letteratura.

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