Toponomastica di Gallicchio                        

Comune di Bologna
Istituto di Scuola media 
sezione di Gallicchio
Via Martiri d'Ungheria,3
85010 Gallicchio
tel 0971752083

Classe III G 
anno scolastico 2002/2003

Progetto "Conoscenza e valorizzazione del tuo paese"

Docente di lettere:
Ins. Domenica Vita 

Alunni :
Balzano Filippo 
Balzano Gianluigi
Balzano Luigi
Durante Antonia 
Giordano Alessio
Montano Domenico
Montemurro Gabriele
Natalina Giammarco 
Robilotta Cristian
Sinisgalli Davide
Sinisgalli Giovanni
Sinisgalli Massimiliano 
Vicino Francesco
Vilella  Lucia 

collaboratori:
ins.Francesco Lotito
ins.Francesco Ricciardi

 

 

 

 Gallicchio in Web

Via Madonna di Viggiano 

Il capitolo Vaticano decreto'  il 26 dicembre del 1891 l'incoronazione della Venerata avvenuta la prima domenica di settembre del 1892. Tale incoranoazione e' stat rinnovata nel 1991 il 28 aprile da papa Giovanni Paolo II. Paolo VI nel 1965 elevo' il santuario a basilica Minore Pontificia e proclamo' la Madomma Patrona e Regina delle genti lucane. 

Le origini del Santuario di Viggiano, come quelle di tanti altri santuari mariani, restano avvolte nel mistero. L'ipotesi più accreditata lo fa risalire all'XI secolo e ne collega la nascita alla caduta di Grumentum, attaccata a più riprese dai Saraceni sin dal IX secolo e definitivamente rasa al suolo intorno al 1050. Il simulacro della Vergine, infatti, sarebbe stato custodito inizialmente proprio nella cattedrale di Grumentum. Di qui sarebbe stato trasferito e nascosto sulla vetta del Monte di Viggiano per evitare che venisse distrutto dagli invasori saraceni. A questo punto entra in campo la leggenda, la quale narra come alcuni pastori della valle sottostante, attirati da strani fenomeni luminosi osservati sulla sommità del monte, vi rinvennero, miracolosamente intatto, il sacro simulacro, subito trasportato a Viggiano e collocato nella cappella di Santa Maria fuori le mura, che da allora fu detta del Deposito e che successivamente diventò la sede urbana del Santuario, al centro del paese dei nostri giorni.Sempre la leggenda interviene a spiegare, con una traslazione miracolosa, 1 'origine del duplice pellegrinaggio che ormai da secoli scandisce la vita del Santuario: la prima domenica di maggio, quando il simulacro della Madonna viene ricondotto sulla vetta del Monte, nel luogo del ritrovamento, dove ben presto venne edificata una cappella; e la prima domenica di settembre, quando una folla immensa lo accompagna a Viggiano, per la lunga sosta invernale.Cuore del Santuario, come si intuisce a questo punto, è proprio la preziosa scultura lignea che esso custodisce, un manufatto artistico di rara bellezza, che la venerazione secolare della gente lucana ha arricchito di valore e significato, fino a farne l'emblema della sua storia travagliata e della sua fedeLa composizione attuale del simulacro - che è fondamentalmente di stile bizantino, anche se influenzato da correnti romane - è opera di vari rifacimenti, ispirati, tra l'altro, allo stile della Madonna del celebre santuario spagnolo di Monserrat, tanto somigliante alla nostra e della quale esistono riproduzioni addirittura con lo stesso nome nei comuni vicini, testimonianza del dominio spagnolo nel Sud Italia. Originariamente sembra probabile che la statua consistesse soltanto in un busto in altorilievo, al massimo integrato da nuvole ed angeli, forse a rappresentare l'assunzione di Maria al cielo. Quasi certamente furono gli Spagnoli, nel XVII secolo, a trasformare la statua e a darle le sembianze attuali, assai simili, come si diceva, alla spagnola Madonna di Monserrat, ma senza alterare il volto originale, vero capolavoro di dolcezza e bellezza.Nella versione definitiva, la Madonna è ritratta seduta in trono, con sulle ginocchia il fanciullo Gesù benedicente. Sia il volto della Madre che quello del Figlio sono di colore olivastro ( cosa, per altro, non rara e che richiama all 'origine orientale della Vergine), mentre l'intera scultura è rivestita in oro zecchino, sì da descrivere un forte contrasto tra la povertà e la semplicità del volto ligneo e la ricchezza ridondante del panneggio che ricopre i corpi.Assai significativo anche l'atteggiamento nel quale la Vergine viene ritratta: Ella non solo non stringe il Bambino al suo petto, ma sembra quasi che lo induca a scendere dalle sue ginocchja, in un atteggiamento di offerta che rimanda il lettore esperto alla funzione propria di Maria e, di conseguenza, della Chiesa: quella di donare il Cristo al mondo, dopo averlo partorito nella fede. A partire da quel lontano e misterioso giorno del rinvenimento della sacra immagine, la devozione alla Bella Signora del Monte è andata via via crescendo, maturando quelle forme di religiosità popolare e di pietà mariana autentica che, ancora oggi, sono patrimonio indiscusso della gente lucana

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