Istituto di Scuola media sezione di
Gallicchio Via Martiri d'Ungheria,3 85010 Gallicchio tel
0971752083Classe III G anno scolastico 2002/2003
Progetto "Conoscenza e valorizzazione del
tuo paese"
Docente di lettere: Ins. Domenica Vita
Alunni : Balzano Filippo Balzano Gianluigi Balzano
Luigi Durante Antonia Giordano Alessio Montano Domenico Montemurro
Gabriele Natalina Giammarco Robilotta Cristian Sinisgalli
Davide Sinisgalli Giovanni Sinisgalli Massimiliano Vicino
Francesco Vilella Lucia
collaboratori: ins.Francesco Lotito ins.Francesco Ricciardi
Gallicchio
in Web |
Via
Margherita di Savoia
MARGHERITA DI
SAVOIA- regina
(1851-1926) |
Prima
regina d'Italia (1878-1900), figlia di Ferdinando,
duca di Genova, sposò il principe ereditario d'Italia
Umberto I. Dotata di animo nobile e sensibile
all'arte, fu una regina amatissima dal suo popolo.
Rimasta orfana del padre all'età di quattro anni,
crebbe lontana dalla corte, con la mamma e il fratello
Tommaso. Innamorata della sua terra d'origine riuscì
ad evitare le nozze con il principe Carlo di Romenia e
sposò suo cugino Umberto, il 22 aprile del 1868.
Regnando nel periodo che vide la sottrazione di Roma
allo stato pontificio, grazie alle sue qualità
raffinate, ebbe grande influenza in famiglia e a
corte, ma non ebbe un compito facile, soprattutto con
l'assassinio dell'amato marito a Monza, per mano di un
anarchico, nel 1900. Dopo l'uccisione del marito si
dedicò ad opere di beneficenza e all'incremento delle
arti e della cultura. Infatti incoraggiò artisti e
letterati, fondò istituzioni culturali. Fu una donna
molto forte e dotata di immenso fascino, tanto da
trovare posto nel cuore di ogni italiano, anche in
quelli contrari alla monarchia. Come il poeta Giosuè
Carducci, che, per influenza della regina, attenuò in
parte il suo rigido repubblicanesimo, e le dedicò
l'Ode alla Regina d'Italia e il Liuto e la Lira, pur
sdegnando il resto della classe politica. La regina ne
acquistò la libreria, lasciandogliene però l'uso
fino alla morte.
In campo politico si mostrò favorevole al fascismo,
almeno per i primi tempi, e alla sua morte lasciò il
trono al suo unico figlio, il futuro re Vittorio
Emanuele III.
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