Toponomastica di Gallicchio                       

Comune di Bologna
Istituto di Scuola media 
sezione di Gallicchio
Via Martiri d'Ungheria,3
85010 Gallicchio
tel 0971752083

Classe III G 
anno scolastico 2002/2003

Progetto "Conoscenza e valorizzazione del tuo paese"

Docente di lettere:
Ins. Domenica Vita 

Alunni :
Balzano Filippo 
Balzano Gianluigi
Balzano Luigi
Durante Antonia 
Giordano Alessio
Montano Domenico
Montemurro Gabriele
Natalina Giammarco 
Robilotta Cristian
Sinisgalli Davide
Sinisgalli Giovanni
Sinisgalli Massimiliano 
Vicino Francesco
Vilella  Lucia 

collaboratori:
ins.Francesco Lotito
ins.Francesco Ricciardi

 

 Gallicchio in Web

Via San Rocco 

La straordinaria diffusione del culto di San Rocco in Europa, a partire dal secolo XV, è legata alla protezione del Santo pellegrino contro il terribile flagello della peste.
Alla devozione popolare verso questo Santo, fanno riscontro una incerta cronologia e un profilo biografico, corredati da elementi leggendari. Un dato certo pare il luogo di origine: Montpellier, in Francia, e l'epoca, il secolo XIV. Secondo il suo primo biografo, che scrive dopo il 1430, Rocco, rimasto orfano in giovane età, dopo aver distribuito tutti i suoi beni tra i poveri della città, partì in pellegrinaggio verso Roma. Ad Acquapendente, si imbatté nel tragico spettacolo di desolazione prodotto dalla peste. Umana  prudenza avrebbe consigliato di girare al largo, ma il buon samaritano antepose la carità a ogni altra considerazione, offrendosi volontario all'assistenza degli appestati nel locale lazzaretto, dove operò le prime guarigioni miracolose.
Non riprese la via diritta per Roma, ma andò zigzagando per l'Italia centrale seguendo l'itinerario suggerito dalle indicazioni stradali, se pur cerano, ma dalla sua coraggiosa fattiva carità. Dove s'accendeva un focolaio di pestilenza ,Rocco vi si dirigeva. Fu così a Cesena e poi a Roma, dove richiede la salute, tra gli altri, a un cardinale, che poi lo presentò al papa. Anche a Roma i suoi itinerari erano quelli delle opere di misericordia. Risalì quindi la penisola passando per Rimini, Novara e Piacenza.
A Piacenza fu contagiato dal morbo. Il ripugnante bubbone della peste, affiorato alla gamba, gli impedì di proseguire nella sua opera di assistenza ai colpiti dello stesso male e per non essere di peso a nessuno uscì dalla città, portandosi verso le rive del Po, un luogo deserto, per morirvi in solitudine. San Rocco è spesso raffigurato in abiti da pellegrino con un cane che gli sta accanto nell'atto di porgergli un pane. La raffigurazione si ispira a questo momento della sua vita, quando, colpito dalla peste e appartatosi in una capanna, sarebbe morto di fame se un cane randagio non gli avesse recato quotidianamente un pane e se dalla terra non fosse sgorgata prodigiosa sorgente a dissetarlo. Da questo rifugio fu prelevato dal patrizio Gottardo Palastrelli, che lo ospitò in una casa propria fino a completa guarigione. Lasciata Piacenza, Rocco si  diresse al nord, ma presso il lago Maggiore, ad Angera, fu scambiato per una spia e gettato in prigione a languire per ben cinque anni, finché la morte non lo colse negletto e dimenticato da tutti. Un'altra versione afferma che Rocco sarebbe tornato a morire nella città natale, a Montpellier.

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