Toponomastica di Gallicchio                       

Comune di Bologna
Istituto di Scuola media 
sezione di Gallicchio
Via Martiri d'Ungheria,3
85010 Gallicchio
tel 0971752083

Classe III G 
anno scolastico 2002/2003

Progetto "Conoscenza e valorizzazione del tuo paese"

Docente di lettere:
Ins. Domenica Vita 

Alunni :
Balzano Filippo 
Balzano Gianluigi
Balzano Luigi
Durante Antonia 
Giordano Alessio
Montano Domenico
Montemurro Gabriele
Natalina Giammarco 
Robilotta Cristian
Sinisgalli Davide
Sinisgalli Giovanni
Sinisgalli Massimiliano 
Vicino Francesco
Vilella  Lucia 

collaboratori:
ins.Francesco Lotito
ins.Francesco Ricciardi

 Gallicchio in Web

Via Don Sturzo 

Sturzo Luigi,nacque a Caltagirone -uomo politico italiano. Sacerdote,organizzatore del movimento contadino cattolico fu il principale artefice della fondazione del Partito Popolare Italiano(1919), strettamente legato al  mondo cattolico e alle strutture organizzative della Chiesa.Nel 1923,sotto pressione del Vaticano,che si era avvicinato al Fascismo lasciò la segreteria del partito in quanto non condivideva l'atteggiamento dell'autorità ecclesiastica e si trasferì prima a Parigi,poi a Londra e quindi a New York.Dopo la guerra tenne una posizione indipendente dalla Democrazia Cristiana e su invito di Pio XII,formò una lista di centrodestra che si presentò alle elezioni amministrative romane,in contrasto con la politica di Alcide De Gasperi.  

Per Mussolini, Don Sturzo, fu un "sinistro prete", un pericoloso concorrente, da esiliare. Per la DC del dopoguerra un "rompiscatole" un "catto-comunista", da isolare per poter aprire - con la partitocrazia- quella strada dello statalismo endemico, figlio dell'assenza di un concreto ricambio di potere. Del resto, già nel '52, Pio XII dopo il suo "geddiano successo" del '48, osservava: "l’Azione Cattolica, per la quale sono stati fatti tanti sacrifici, non è più nostra" La nuova DC, dopo essersi appoggiata all'A.C. in breve tempo era diventata - all'ombra di una croce sullo scudo, il "campo dei miracoli" degli improvvisati "rampanti" politici scesi a Roma, spesso dalle piccole province "bianche", clientelari feudi elettorali usati dentro il partito come arieti.

Cosa poteva fare Don Sturzo? Se nel '23 Mussolini lo aveva emarginato perchè lo temeva, nel '45 dopo il suo rientro lo avevano preso per matto, un "rompiscatole", un catto-comunista".Persino La Pira giunse a dire che "tornando dall'esilio, Don Sturzo era rincretinito", solo perchè il prete ribelle - nel tentativo di creare in Italia una società cristiana e socialista, seguitò a fare nei suoi ultimi anni una durissima critica allo statalismo, al demagogico populismo, a bacchettare i politici in cerca del potere per il potere. Queste critiche sono, a distanza di anni, pagine di una grande modernità, o meglio delle profezie. E Don Sturzo non aveva ancora visto (morì nel '59) l'"allegro" Stato imprenditore (delle partecipazioni), quello assistenziale (degli industriali però, pubblici e privati), quello Stato che andrà a creare lo spaventoso "buco nero" del debito pubblico; senza moralità, senza trasparenza, senza responsabilità personale. In una sola generazione ha sperperato denari che forse non riusciranno a pagare nemmeno le prossime quattro generazioni di Italiani.
Don Sturzo insomma, aveva ragione !!! E con lui anche Dossetti (altro accusato di essere un "prete bolscevico") pure lui se non proprio emarginato, auto-emarginatosi perchè sdegnato: famosa la sua frase a un latifondista che si lamentava degli scioperi; "... ma chi spinge i braccianti a scioperare? I comunisti, o voi altri, col vostro sporco egoismo, col vostro desiderio di fare sempre più soldi sulla pelle degli altri?"

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